Floky Socks: la prima calza biomeccanica per il running

Ormai di aziende che pubblicizzano prodotti miracolosi o che promettono prestazioni degne di un supereroe ne è pieno il web. Ma le aspettative vengono sempre soddisfatte?

Tra le tante proposte in cui mi imbatto quotidianamente su internet, un prodotto in particolare ha attirato la mia attenzione; sto parlando di RUN UP, la prima calza biomeccanica al mondo sviluppata per il running, dall'azienda Floky Socks. Il primo aspetto che guizza subito all'occhio, è sicuramente quello estetico. Perché si sa, anche l'occhio vuole la sua parte. Sono belle, accattivanti e grintose. Il secondo elemento a colpirmi è stato il termine "biomeccanica"; la prima impressione è che offrano un sostegno concreto all'atleta ma, come spesso accade, design accattivante e nome figo, hanno qualcosa da nascondere...

Bando alle esitazioni! Mi piacciono, le voglio provare!

Navigo sul sito, leggo tanti dati tecnici e paroloni, mi gaso ancora di più, li contatto via mail. Con mia grande meraviglia finalmente un servizio clienti preparato ed attento all'acquirente: risposte rapide, precise e professionali.

In un paio di giorni le calze sono tra le mie mani e ovviamente... piove. Tanto, ma proprio tanto. Al terzo giorno consecutivo che guardo le calze giacere sul comò, decido di sfidare il diluvio. Mi preparo (sono emozionato quando ho un nuovo prodotto, lo ammetto), mi vesto ed indosso le calze. Beh, beh... sono molto fascianti, mi stanno un guanto, compressive al punto giusto, mi piacciono ma non devo farmi distrarre. Devo testarle senza farmi influenzare, non posso cedere all'entusiasmo, devo resistere. Pianifico il percorso: 5km, dato il diluvio. Giusto per capire come le sento addosso. Esco. I Manowar suonano nelle cuffie, smette di piovere. <<Bene, stiamo andando bene!>> dico alle calze. Sì, perché con le cose bisogna parlarci. 2km, 4km, 5km, 7km... Oramai il tragitto pianificato all'inizio è bello e che saltato. Al decimo chilometro decido di prendermi un minuto di pausa per capire la condizione di caviglia e polpaccio (i tasti dolenti delle mie gambe)... Mh, non male! Quasi nessun fastidio; riesco a mantenere con facilità la concentrazione sul mio passo di corsa. Mi rivolgo di nuovo alle calze: <<Ancora 2 km e si va a casa!>>. Una volta rientrato, ho pensato subito "12km con problemi alla caviglia e al polpaccio... mh, sei stato proprio uno stupido! Ora toglierai le calze e saranno dolori!". Le sfilo entrambe maledicendomi per aver corso così "tanto". Avete presente quando il prestigiatore tira fuori dalla manica un mazzo di fiori? In quel momento mi sono sentito esattamente così! Le Run Up avevano compiuto una magia: nessun male, nessun fastidio, nulla. "Vabbè, sarà un caso. Può essere che io sia in fase di recupero e quindi non accuso problemi" penso, mentre mi metto a letto.

L'indomani, appena apro gli occhi, il mio cervello fa uno screening immediato alle gambe... nessun
dolore. La giornata scorre normalmente. Ore 18:30 devo riprovare le calze; mi vesto, scatto un paio di foto e via, esco. Questa volta devo fermarmi a 5 km. Ne faccio uno in più e sembra ancora tutto ok.


Per confermare o meno l'efficacia delle calze, ho deciso di fare la prova del 9 indossando le calze che usavo di solito per andare a correre. Dopo 4 km non accuso nessun indolenzimento; "Allora non era merito delle Run Up", penso. Finché al sesto chilometro il polpaccio ha cominciato a farsi sentire alla grande. Mi fermo, massaggio un po' la gamba e riparto. O meglio, sarei voluto ripartire. Il fastidio è insostenibile. Deluso per la pessima sessione di allenamento, mi ritiro a casa. Guardo le calze sul cesto dei panni sporchi e le lavo velocemente a mano. Domani devono essere pronte per il test definitivo.

Il giorno seguente ho solo una domanda in testa: le Run Up sono davvero così rivoluzionarie come promettono?
Ci siamo, è ora di indossarle di nuovo. Percorro 7 km senza alcuna noia. No, voglio trovargli un difetto. Ho deciso! Ci corro ancora e ancora ma niente. Sono tutto quello che dicono di essere. Rispecchiano tutto quello che garantiscono e che descrivono dettagliatamente nella scheda tecnica. Vado a riguardare il sito per rileggere più accuratamente i dati riportati: le calze favoriscono una maggiore ossigenazione del muscolo. Per la precisione: aumentano l'ossigenazione dell'1,3% da seduti, +9,1% in camminata veloce, addirittura +12% in corsa! In buona sostanza, le calze biomeccaniche migliorano la circolazione sanguigna, aumentano l'energia a disposizione del muscolo ed ottimizzano la respirazione cellulare con produzione di ATP.

Uno degli aspetti che mi ha colpito particolarmente durante il test è il sistema di controllo del movimento del polpaccio: indossando le Floky si ha una riduzione delle vibrazioni del 23% rispetto ad una calza normale. Ciò significa meno traumi, meno infortuni e meno affaticamento. Ecco perché la mia gamba non dava problemi!

Capisco che di queste argomentazioni ne è pieno il web, ma posso garantirvi che queste calze stravolgeranno radicalmente la vostra esperienza di running.

Per maggiori informazioni visitate il sito ufficiale www.flokysocks.com/

Commenti