Eremo di San Giovanni all'Orfento: uno dei luoghi più mistici d'Abruzzo


Se volete vivere un'esperienza unica e adrenalinica, dovete visitare assolutamente l'Eremo di San Giovanni nella Valle dell'Orfento; uno dei luoghi più impervi e meno accessibili della Majella, che spazia da dolci e rassicuranti scenari boschivi ad impervie e vertiginose scarpate di roccia. È un sentiero che di sicuro non vi annoierà.

Ci sono vari punti di partenza per arrivarci, io ho scelto quello che inizia da Decontra di Caramanico. Lasciando la macchina alla Chiesetta, il tragitto è lungo circa 20km e presenta un dislivello positivo di 700 mt. che ha richiesto più o meno 6/7 ore di percorrenza. Prima di avventurarsi è opportuno sapere che poco prima di giungere all'arrivo si attraversa un breve passaggio a strapiombo con un salto di 800mt. Bisogna fare molta attenzione ed attrezzarsi con le scarpe giuste.


Imboccando il Sentiero dello Spirito, indicato dalla segnaletica del Parco con la lettera S, ci si immette in una fitta faggeta (stupenda da ammirare durante il periodo autunnale) e si continua a camminare per 40 minuti circa, fino ad arrivare all'eremo.

Eccoci di fronte questo bellissimo eremo, che tra l'altro è uno dei miei preferiti, a rifocillarci e recuperare un po' di fiato, perché non vi nego che la salita è stata dura anche per me.
Qui si ammira tutta la grandezza di Pietro da Morrone, la perfezione, l'ingegno e la forza di volontà che ha impiegato per costruire il romitorio, ampliando alcune cavità preesistenti. La cosa che più mi affascina sono i canali di scolo per la raccolta dell'acqua piovana, davvero un colpo di genio per quei tempi. 

È soprannominato "l'eremo dove si striscia" poiché per visitarne l'interno dovete dapprima incamminarvi lungo una scalinata larga più o meno 50 cm per poi abbassarvi e strisciare a pancia in giù, al di sotto di uno sperone di roccia. Cercate di mantenere il corpo quanto più possibile sul lato sinistro e non fatevi prendere dal panico: anche se dall'altro lato c'è il vuoto, il passaggio è più facile di ciò che si pensi. Una volta dentro, vi ritrovate in una stanza contraddistinta da due nicchie scavate nella parete ed un secondo vano che introduce alla zona di culto. Di fronte a voi semplicemente la bellezza della natura ed un ampio scorcio che si apre sulla Majella.

Se soffrite di vertigini consiglio di ammirare il ritiro dalla parte sottostante: oltrepassando lo sgrottamento potete contemplarlo in tutta la sua semplicità e bellezza.

Sedetevi per un'attimo. Chiudete gli occhi e fatevi trasportare dal profondo silenzio che vi circonda. Sicuramente anche voi verrete immersi in un profondo senso di pace. È così che ho capito perché il futuro Papa Celestino V scelse questo posto per immergersi nella pace e silenzio e nascondersi dai pellegrini che lo seguivano. La natura è guaritrice, ci riequilibra e ci fa sentire a casa. Sicuramente Pietro da Morrone aveva capito tutto questo molto prima di noi.

Sentiero non adatto a tutti, data la lunghezza dovreste essere mediamente allenati per le lunghe camminate e non avere problemi con il vuoto, ma se riuscite di sicuro non ve ne pentirete.

Attenzione: prima di poter intraprendere questo cammino, dovete registrarvi al centro visite della Valle Dell'Orfento, a Caramanico Terme.

Per vedere il video dell'escursione, clicca sul link -> https://youtu.be/x-AIPoBh420





Commenti