"Andiamo in escursione sul Monte Camicia?"
Così è iniziata la mia prima vera e propria escursione sulle montagne d'Abruzzo. Io, che ero sempre abituata a seguire semplici percorsi semplici "per famiglie", ho risposto alla chiamata di Fantastico Abruzzo: "Certo che sì!" - in mente pensavo: "Ci vorrà un'attimo ad arrivare in cima..."
Con la giornata che si prospettava indimenticabile, partiamo alla volta di Fonte Vetica a Campo Imperatore.
Già da qui rimango abbagliata dalla bellezza che ho intorno: un campo sconfinato immerso tra le montagne e dove si gode di una pace immensa.
Di fronte a noi ecco che si staglia la vetta del Monte Camicia che da lontano ci sta dicendo "Sono qui, vi sto aspettando".
La montagna sa che dev'essere esplorata e scalata. È lei a decidere quando è il momento giusto, tu puoi stare solo lì ad aspettare ed accettare il suo invito.
E così inizia la mia avventura: zaino in spalla, calzoncini rosa e le mie prime scarpe da trekking che non avevano mai visto la vera montagna fino a quel giorno.
Partiamo proprio dal parcheggio dove abbiamo lasciato le macchine, il sentiero si staglia alla destra di un piccolo boschetto.
Subito si nota la pendenza del tracciato e di cosa ci aspetta: un dislivello di 950 mt da risalire in tre ore.
Dopo una prima mezz'ora (per non dire i primi dieci minuti 😅😆) il fiato già m'iniziava a mancare, ma bastava un attimo che alzavo lo sguardo e mi dimenticavo della fatica per la meraviglia che mi circondava, sopratutto quando ad un certo punto hanno fatto la loro comparsa i camosci! Era la prima volta che li avvistavo, quindi immaginate i miei occhi come potevano brillare vedendo quegli animali passarmi davanti, di una bellezza ed eleganza unica! Insomma, chi non ha mai voluto essere uno di loro per muoversi così facilmente sulle montagne?
Tornando al sentiero, a tratti lo troviamo ghiaioso e a tratti fangoso a causa della pioggia caduta nei giorni precedenti; il sole picchiava ma alcune nuvole, passando, ci offrivano un po' d'ombra. Sono sempre dell'idea che la natura sia lì, pronta ad aiutarti.
Ma la montagna si sa, è imprevedibile! Le cose che non devono mai mancare nello zaino sono un'impermeabile ed un maglione, perché il tempo può sempre cambiare all'improvviso: da 28 gradi nel punto di partenza, ci siamo ritrovati a 6 sulla cima!
Dopo un'oretta e mezza, quasi due, di cammino, ho iniziato ad avvertire i primi segni di cedimento a cui sono seguiti anche i primi pensieri negativi "Ok, non ce la faccio". "Vi Aspetto qui seduta". "Andate voi".
Ma un'altra cosa che ho scoperto andando in montagna è che il "Non ce la faccio" non esiste e che si possono incontrare persone meravigliose che ti spronano e ti aiutano a superare i tuoi limiti.
Io, di limiti da superare, quel giorno ne avevo tanti ma lungo il cammino ho scoperto che la forza è dentro ognuno di noi e per conquistare i nostri successi, dobbiamo solo tirarla fuori con un po' di coraggio.
Prima di giungere sulla cima, lungo il percorso si possono ammirare le famosissime balconate del Camicia, la meraviglia verticale di nuda roccia che si affaccia sul versante Teramano, cadendo a picco per centinaia di metri. Spettacolari e suggestive.
Ci trovavamo davanti all'ultima impennata, prima della croce di vetta. Io guardavo lassù e non potevo credere di essere quasi arrivata, non sentivo più le gambe e non vedevo l'ora di toccare quella croce; altri 15 minuti di fatica e avrei provato cosa si sente ad arrivare su una vetta.
Eccomi giungere alla fine: la croce che si stagliava di fronte a me. Quasi mi ci sarei sdraiata sopra per la stanchezza ma le emozioni che ho provato in quei momenti sono state indescrivibili. Ce l'avevo fatta! Nonostante tutto, nonostante le pause di ripresa, il fiato perso, le gambe sfinite, il caldo, il freddo... ero lì a 2.564 mt di altezza! La mia prima cima, la mia prima montagna conquistata. Ho trattenuto a stento le lacrime di gioia, perché una volta arrivata in vetta mi sono sentita invincibile, come se avessi potuto affrontare tutto: il mondo, l'universo e qualsiasi ostacolo mi si presentasse davanti.
Il panorama da lassù è stato mozzafiato: si può ammirare il Monte Prena, il Corno Grande, la spettacolare piana di Campo Imperatore, fino al mare dell'Adriatico nelle giornate più limpide.
Sedersi su quella cima, in mezzo alle nuvole, godersi lo spettacolo nel silenzio della montagna e gustando un tipico dolce Abruzzese come le pizzelle (per recuperare le forze), mi ha portato ad esplorare un lato dei monti che non conoscevo e che ho scoperto di amare ancora di più.
L'amore per la natura selvaggia.
Una volta mangiato e riposato quel che basta, inizia un'altra avventura: la discesa.
Per chi non lo sapesse, tra la discesa e la salita io preferisco sempre quest'ultima.
La discesa può essere più impegnativa e faticosa dell'ascesa e sopratutto, se siete come me che scivolate anche in piana, la maggior parte delle volte risulta stressante.
Dopo circa 2 ore e mezza, in cui le gambe imploravano pietà, siamo tornati alla macchina. Terminata l'escursione, ho avuto la sensazione di aver lasciato un pezzo di me su quella cima, un pezzo del mio cuore, e se me l'avessero proposto, avrei ricominciato il sentiero daccapo. Non sentivo più nessuna fatica quando guardavo la bellezza sconfinata di quella montagna.
Credetemi, qualunque sia il sacrificio, la fatica o che altro, vale affrontarli sia per la ricerca della natura e della pace, sia come scuola di vita: superi i tuoi limiti, ti aiuta ad avere fiducia, a superare le paure e a credere nelle tue capacità.
Il Monte Camicia è un turbinio di emozioni e di panorami che ti lasciano a bocca aperta: non a caso fa parte del sentiero del Centenario, uno dei percorsi escursionistici/alpinistici più belli della Regione Abruzzo, alla scoperta del versante orientale/meridionale del massiccio del Gran Sasso. Tra stelle alpine, camosci, nuda pietra e la sensazione di nuotare tra le nuvole ed il cielo infinito, è una meta assolutamente da raggiungere per tutti gli appassionati della montagna.
Un ringraziamento speciale va a Fantastico Abruzzo che mi ha fatto scoprire finalmente la vera montagna e avermi fatto venir voglia di scalare tutte le vette della mia regione.
L'Abruzzo è una scoperta continua e spero di farvi innamorare di questa regione così come lo sono io!
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