Ciao a tutti, amici e lettori di Fantastico Abruzzo. Oggi torniamo in cucina ma stavolta come ospiti. Vi voglio introdurre ad un concetto geolocalizzato di fast food, dove l'eccellenza abruzzese la fa da padrona. A portare avanti questa filosofia è Giacomo, un giovane imprenditore teatino.
Di dove sei?
Sono nato a Chieti 28 anni fa.
A che età hai iniziato a cucinare?
Non ricordo esattamente, forse a 15 anni.
Quand'eri bambino cosa volevi fare da grande?
Mi vedevo tecnico del computer. Mi affascinava così tanto il mondo dell'informatica... e ad un certo punto ho iniziato a disegnare. Ci riuscivo abbastanza bene, infatti mi sono laureato in architettura.
Qual è la prima cosa che hai imparato a cucinare?
Spaghetti con una specie di ragù di würstel. Mi ricordo il colore del sugo, un po' arancione.
Qual è il tuo piatto preferito?
Spaghetti con pomodoro, basilico e ricotta stagionata. Semplicissimo.
Il tuo ingrediente segreto?
Le uova di un agricoltore locale, sono incredibilmente buone. Le utilizzo per montare la maionese e per qualche frittata estiva. Dove si trovano rimane un segreto.
Ti ispiri a qualche cuoco in particolare?
Nessuno. Non sono un cuoco professionista, ma solo un piccolo imprenditore con la passione per la cucina e per la panificazione. Tuttavia prendo ispisrazione dai loro concept, dal modo di intendere la cucina. Imprenditorialmente parlando sono affascinato da Paco Roncero e dal suo giocattolo, il Sublimotion.
C'è qualche chef con cui ti piacerebbe collaborare?
Con Paco, fa cucina multisensoriale ed è un concept che porta avanti solo lui, a 360 gradi.
Cosa non manca mai nella tua cucina?
Olio extravergine di oliva rigorosamente locale. E tanta musica.
Cos'è Centrale Trivigliana? Da dove nasce il nome?
Centrale Trivigliana è un progetto che può e deve evolversi, uno spazio semplice e confortevole dove posso esprimere quello che rappresenta il mio concept: l'artigianalità e la tradizione abruzzese in un panino. Per quanto riguarda il nome mi sono ispirato alla Centrale Montemartini di Roma, un luogo affascinante che invito tutti a visitare. Immaginate una centrale termoelettrica adibita a museo di sculture classiche. Esiste qualcosa di più poetico?
Tornando al mio locale, maneggio farine e hamburger all'interno di una struttura settecentesca immersa nel quartiere Trivigliano. Me lo immagino, quindi, come una sorta di centrale del panino. Non dimentichiamo, poi, che Centrale Trivigliana è anche una galleria d'arte condivisa dove chiunque può liberamente esporre la propria arte.
Come hai scelto di investire su una paninoteca?
Adoro i panini, adoro mangiare un qualcosa con le mani e utilizzare tutti i 5 sensi. Vengo dal mondo della panificazione, volevo proseguire quella strada. Non avevo altra scelta.
Come scegli i tuoi ingredienti?
Scelgo prima le persone, poi i prodotti. Mi rivolgo solo ai piccoli produttori, sono loro a spingermi nel credere in quel che faccio. Se vai a rifornirti nei grossi centri commerciali non sai mai chi abbia prodotto quel formaggio, da quale allevamento provengano le carni, quale grano abbiano macinato per produrre quella farina. Non lo posso ammettere.
Da dove nasce l'ispirazione per i tuoi panini?
Sempre dagli ingredienti, provo ad accostarli. Se mi convincono è fatta.
Come ti è venuta l'idea di fondere il concetto di fast food dei panini con l'eccellenza dei prodotti locali?
L'Abruzzo è una terra meravigliosa ma a volte non ce ne rendiamo conto. Porto avanti la mia battaglia a favore dei prodotti nostrani, essi sono importanti contenitori di informazioni riguardanti le culture e le tradizioni che ci rappresentano. Nel panino c'è anche questo, il carattere della nostra regione: un pane sfornato impastando farine macinate in un mulino pescarese, una carne proveniente da allevamenti nel chietino, un formaggio prodotto in un'azienda aquilana e una ventricina prodotta nel teramano. Per esempio.
Cosa ti piacerebbe importare nelle tue preparazioni?
Forse tecniche di cucina più avanzate. Sto imparando.
Ringraziamo il nostro amico per la passione con cui porta avanti le sue idee e per avercela trasmessa. Andate a visitare il suo locale che si trova nel centro storico di Chieti, in Via Ferdinando Galiani 7.
Trovate la pagina Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/centraletrivigliana/?fref=ts
Buon appetito e al prossimo appuntamento!
Ludovica Pescara
Di dove sei?
Sono nato a Chieti 28 anni fa.
A che età hai iniziato a cucinare?
Non ricordo esattamente, forse a 15 anni.
Quand'eri bambino cosa volevi fare da grande?
Mi vedevo tecnico del computer. Mi affascinava così tanto il mondo dell'informatica... e ad un certo punto ho iniziato a disegnare. Ci riuscivo abbastanza bene, infatti mi sono laureato in architettura.
Qual è la prima cosa che hai imparato a cucinare?
Spaghetti con una specie di ragù di würstel. Mi ricordo il colore del sugo, un po' arancione.
Qual è il tuo piatto preferito?
Spaghetti con pomodoro, basilico e ricotta stagionata. Semplicissimo.
Il tuo ingrediente segreto?
Le uova di un agricoltore locale, sono incredibilmente buone. Le utilizzo per montare la maionese e per qualche frittata estiva. Dove si trovano rimane un segreto.
Ti ispiri a qualche cuoco in particolare?
Nessuno. Non sono un cuoco professionista, ma solo un piccolo imprenditore con la passione per la cucina e per la panificazione. Tuttavia prendo ispisrazione dai loro concept, dal modo di intendere la cucina. Imprenditorialmente parlando sono affascinato da Paco Roncero e dal suo giocattolo, il Sublimotion.
C'è qualche chef con cui ti piacerebbe collaborare?
Con Paco, fa cucina multisensoriale ed è un concept che porta avanti solo lui, a 360 gradi.
Cosa non manca mai nella tua cucina?
Olio extravergine di oliva rigorosamente locale. E tanta musica.
Cos'è Centrale Trivigliana? Da dove nasce il nome?
Centrale Trivigliana è un progetto che può e deve evolversi, uno spazio semplice e confortevole dove posso esprimere quello che rappresenta il mio concept: l'artigianalità e la tradizione abruzzese in un panino. Per quanto riguarda il nome mi sono ispirato alla Centrale Montemartini di Roma, un luogo affascinante che invito tutti a visitare. Immaginate una centrale termoelettrica adibita a museo di sculture classiche. Esiste qualcosa di più poetico?
Tornando al mio locale, maneggio farine e hamburger all'interno di una struttura settecentesca immersa nel quartiere Trivigliano. Me lo immagino, quindi, come una sorta di centrale del panino. Non dimentichiamo, poi, che Centrale Trivigliana è anche una galleria d'arte condivisa dove chiunque può liberamente esporre la propria arte.
Come hai scelto di investire su una paninoteca?
Adoro i panini, adoro mangiare un qualcosa con le mani e utilizzare tutti i 5 sensi. Vengo dal mondo della panificazione, volevo proseguire quella strada. Non avevo altra scelta.
Come scegli i tuoi ingredienti?
Scelgo prima le persone, poi i prodotti. Mi rivolgo solo ai piccoli produttori, sono loro a spingermi nel credere in quel che faccio. Se vai a rifornirti nei grossi centri commerciali non sai mai chi abbia prodotto quel formaggio, da quale allevamento provengano le carni, quale grano abbiano macinato per produrre quella farina. Non lo posso ammettere.
Da dove nasce l'ispirazione per i tuoi panini?
Sempre dagli ingredienti, provo ad accostarli. Se mi convincono è fatta.
Come ti è venuta l'idea di fondere il concetto di fast food dei panini con l'eccellenza dei prodotti locali?
L'Abruzzo è una terra meravigliosa ma a volte non ce ne rendiamo conto. Porto avanti la mia battaglia a favore dei prodotti nostrani, essi sono importanti contenitori di informazioni riguardanti le culture e le tradizioni che ci rappresentano. Nel panino c'è anche questo, il carattere della nostra regione: un pane sfornato impastando farine macinate in un mulino pescarese, una carne proveniente da allevamenti nel chietino, un formaggio prodotto in un'azienda aquilana e una ventricina prodotta nel teramano. Per esempio.
Cosa ti piacerebbe importare nelle tue preparazioni?
Forse tecniche di cucina più avanzate. Sto imparando.
Ringraziamo il nostro amico per la passione con cui porta avanti le sue idee e per avercela trasmessa. Andate a visitare il suo locale che si trova nel centro storico di Chieti, in Via Ferdinando Galiani 7.
Trovate la pagina Facebook al seguente link: https://www.facebook.com/centraletrivigliana/?fref=ts
Buon appetito e al prossimo appuntamento!
Ludovica Pescara
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